12 ottobre, 2009

III Incontro Saltymbanco e Yogurt

Lunedì 12 Ottobre, III Incontro Saltymbanco unito a Yogurt,
affronteremo la Ritmica, il Movimento e le logiche 'filosofichep' del CORO, che sono Connesse con il TEMA del 'Povero' nomade osservate nell'incontro precedente.
CORO GRECO (in generale):
Il coro (detto specificamente coro greco) è un elemento fondamentale del teatro dell'antica Grecia. L'esibizione del coro costituisce, fino alla nascita della tragedia, l'avvenimento principale delle dionisie, le festività annuali in onore del dio Dioniso.

I coreuti, originariamente dodici in seguito portati a quindici da Sofocle, eseguivano passi di danza cantando o recitando ditirambi, prima frutto di un'improvvisazione poi, nel VI secolo a.C. organizzati in una forma narrativa. Essi erano guidati dal corifeo, che spesso si esibiva autonomamente, ribadendo o ampliando quanto detto dai coreuti.

La forma tragica nasce dall'esigenza di strutturare l'esibizione del coro in forma dialogica, fornendo al corifeo un interlocutore (l'hypokrités), l'attore. Secondo la prassi teatrale greca, il coro entrava dalle parodoi, i corridoi posti tra la cavea ed il palco, per restare nell'orchestra per tutta la durata della rappresentazione. Qui, come un unico personaggio rappresentante la collettività, riassumeva e commentava la vicenda o tra sé e sé, o interloquendo con l'attore. Nel teatro del periodo ellenistico il coro perse di importanza, ed infatti lo spazio dedicato all'orchestra diminuì. Il passaggio dal dialogo con l'attore al commento autonomo era segnato da alcuni movimenti codificati: la strofe, ovvero il movimento dal palco all'altare di Dioniso al centro dell'orchestra, la sistrofe, il movimento attorno all'altare stesso e l'antistrofe, il movimento dall'altare al palco. Rappresentando la comune cittadinanza, il coro indossava abiti quotidiani e maschere non troppo vistose, tranne nei casi in cui doveva rappresentare esseri mitologici (ad esempio i satiri) o uomini appartenenti a popoli stranieri.

Ai tempi delle prime tragedie di Eschilo c'era un solo attore, ed il coro era ancora l'elemento più significativo della rappresentazione. In seguito, nel corso di pochi decenni, si aggiunsero prima un secondo attore, e poi un terzo. L'aumento del numero di attori disponibili diminuì a poco a poco l'importanza del coro e lo spazio dedicatovi dalla drammaturgia, fino a che nel periodo ellenistico, con la commedia nuova, esso non venne più inserito nel testo drammatico.
7 Zone di Danza/Movimento e Racconto:
- 1) Centro (BASE in 1/4) Tamburo e Passo del Peso (Danza Africana)
- 2) di 1 verso destra rispetto al Pubblico (passo a 2/4) Mezze Lune (Danza Africana)
- 3) di 2 verso destra rispetto al Pubblico (passo a 3/4) Spezzato (Movimento del Mimo)
- 4) di 3, estrema destra, rispetto al Pubblico (passo a 4/4) fluido, movimento dell'Acqua con sonagli e campanelli (Danza Indiana)
- 5) di 1 verso sinistra rispetto al Pubblico (passo a 3/12) Linee, Vettori (Danza Contemporanea di Pina Bausch)
- 6) di 2 verso sinistra rispetto al Pubblico (passo a 6/4) Danza del Gallo (Movimento di attacco di Arlecchino/Pulcinella)
- 7) di 3, estrema sinistra, rispetto al Pubblico (passo a 12/12) fluido, movimento del Vortice con campanelli (Danza Zingara)

Ripasso danza de 'Lu Sule Calau' e piccolo sviluppo.

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