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18 Gennaio h.19.30
Reading di Vincenzo Occhionero
Intervento di Franco Foresta Martin e dibattito
Aperitivo con prodotti di Libera Terra
Spirito sagace e volterriano, penna fervida e implacabile, uomo schivo, maestro affettuoso e politico integerrimo, Leonardo Sciascia è un personaggio difficilmente classificabile nella storia della nostra cultura letteraria, politica e civile. Capace di stravolgere in un eclettismo endemico tutti i generi e tutte le regole, ci ha lasciato saggi ironici e gialli serissimi, cronache di inchieste storiche e romanzi attualizzanti ambientati in un passato remoto, favole politiche e pamphlet di fantasia, poesie sferzanti e articoli poetici. Soprattutto, ci ha lasciato il ritratto fedele e contorto di una Sicilia e della "sicilitudine", che, se da una parte assurge ad emblema di una condizione umana universale, dall'altra ci restituisce i contorni ben definiti di una realtà di mafia e corruzione oggi più che mai drammaticamente attuale.
L' autore di Gli zii di Sicilia, Il giorno della civetta, La scomparsa di Majorana, La strega e il capitano riesce ad essere ad un tempo nitido ammiccante; lucido e brillante; sobrio e provocatorio, mettendo in campo uno stile di apparente semplicità e rutilante chiarezza, forse sarcastico e a tratti scetticheggiante, ma sempre intriso di una poeticità candida e avvolgente. Scopriremo i testi dell'autore attraverso la voce di Vincenzo Occhionero, attore professionista e protagonista dell'inedita pièce Confessioni di un mostro, teatro-verità ispirato ai memoriali di Brusca.
A parlarci di Sciascia sarà la voce inedita di chi lo ha avuto l'onore di conoscerlo personalmente: Franco Foresta Martin, suo conterraneo e giornalista scientifico deCorriere della sera. Di Sciascia desideriamo ricordare soprattutto la sofferta militanza letteraria, politica e civile; l' uso della scrittura come strumento d' impegno tenace e polemico; la dedizione nel ritessere cronache mutilate; la pazienza di scavare nei fatti per dipanare malcerti grovigli; l ' ostinazione a ricercare nel passato le radici profonde dei mali della politica e della società attuali; l'accattivante maestria del narratore che della storia fa una metafora sempre attuale.
Amava le aggregazioni "di lettori particolarmente fedeli intorno al nome di certi scrittori.. (..).. e i felicissimi incontri tra opere letterarie e artisti che le illustrano". Le amava perché in essi scorgeva il segno dell'esistenza di una civiltà intellettuale. Ma con dolente rammarico constatava anche quanto ancora scarse, tra noi italiani, fossero simili evidenze. Non poteva dunque che essere il nome di Leonardo Sciascia ad inaugurare la stagione dei "SIMPOSI CON GLI AUTORI", serie di incontri ci auguriamo felicissimi tra artisti ed intellettuali del nostro tempo, personaggi ed opere divenuti orami classici della letteratura e del pensiero, e tutti noi, popolo di lettori più o meno fedeli.
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