19 ottobre, 2006

Appunti di Viaggio: 19/10

Riscaldamento: Mani di fronte agli occhi, ruotare i polsi palmo destro e
fronte sinistro

Camminata: disegnando una spirale a terra con i piedi; liquido nella
pancia; la spirale sale per tutto il corpo - Immaginare che la via si
fletta, seguire la via. Variante -- abbracciare con tutto il corpo una/o
compagna/o dall'altra parte della sala

Voce: percorso vocale a spirale - modulazione dello stesso tono // Canto
armonico: sparare alta la voce facendone sentire una seconda (es. D. Stratos
"UN UIN"

Arrampicata sulla corda

Brighella e Colombina

Prossimo appuntamento 28/10 dalle 14:00 alle 17:00

15 ottobre, 2006

le GLOSSOLALIE di Fosco Maraini


Se a qualcuno può interessare,
oltre ad Artaud c'è un'altro importante scrittore che ha portato avanti il discorso della glossolalia anche se con diversa motivazione e differente stile.
Si tratta di Fosco Maraini e del suo libro di poesie "Gnòsi delle Fanfole" , ed. Baldini Castoldi Dalai.
Scrive il poeta :
"Sarebbe opportuno, anzi direi sarebbe addirittura canonico, presentarsi con un piccolo preambolo teorico. Signori, potrei dire, eccovi alcuni esperimenti di poesia metasemantica. Ora mi spiegherò. Per millenni il procedimento principe seguito nella formazione e nell'arricchimento del patrimonio linguistico è stato questo: dinnanzi a cose, eventi, emozioni, pensieri nuovi, o ritenuti tali, trovare suoni che dessero loro foneticamente corpo e vita, che li rendessero moneta del discorso. A tale intento, in genere, servivano suoni che già venivano impiegati per significati consimili. Inventi per esempio il cannochiale e sommi canna con occhiale, vuoi esprimere il concetto di non-iniziato,ignorante,prendi pro (davanti,fuori) e fanum (tempio) producendo profano ("colui ch'è fuori dalle sacre cose"), talvolta serve il nome di una persona (siluetta,besciamella), tal altra il nome d'un luogo (pistola,baionetta); una particolare febbre se viene dall'Oriente si chiamerà asiatica, se dall'Occidente spagnola, e via dicendo. L'intera scienza etimologica è lì a nostra disposizione per tali istruttive ricerche. Nella poesia, o meglio nel linguaggio metasemantico, avviene proprio il contrario. Proponi dei suoni e attendi che il tuo patrimonio d'esperienze interiori, magari il tuo subconscio, dia loro significati, valori emotivi, profondità e bellezze. è dunque la parola come musica e come scintilla."
Come esempio concreto vi lascio questa sua poesia :

E gnacche alla formica ...

Io t'amo o pia cicala e un trillargento
ci spàffera nel cuor la tua canzona.
Canta cicala frìnfera nel vento :
E gnacche alla formica ammucchiarona!

Che vuole la formica con quell'umbe
da mòghera burbiosa? è vero, arzìa
per tutto il giorno, e tràmiga e cucumbe
col capo chino in mogna micrargìa.

Verrà l'inverno sì, verrà il mordese
verranno tante gosce aggramerine,
ma intanto il sole schìcchera giglese
e sgnèllida tra cròndale velvine.

Canta cicala, càntera in manfrore,
il mezzogiorno zàmpiga e leona.
Canta cicala in zìlleri d'amore :
E gnacche alla formica ammucchiarona!

Fosco Maraini

ciao, Vins

13 ottobre, 2006

RUACH [Vento/Energia]

laboratorio teatrale condotto da Roberto Mantovani
dal 6 al 17 novembre 2006
dal lunedì al venerdì 15.00- 20.00


Attraverso lo studio intensivo del testo “Woyzeck” di G. Buchner ( in Opere - ed. Oscar Mondadori – Grandi Classici n° 82 ) gli attori affronteranno la lettura dello spazio testuale , dello spazio fisico e dello spazio delle relazioni , al fine di costruire degli “Studi”.
Il Laboratorio vuole fornire ai partecipanti gli strumenti per gestire la lettura e l’interpretazione del testo in modo più consapevole ed autonomo.
Per poter sfruttare appieno le 50 ore di lavoro viene richiesta una preventiva lettura del testo e degli apparati sull’opera citata, nonché la scelta e la memorizzazione di un “quadro” del “Woyzeck” a piacere, meglio se già in accordo con altri partecipanti.

Partecipanti: Il Laboratorio è rivolto ad attori e registi con esperienza documentata che verranno selezionati in base al loro curriculum da inviare all'email info@ygramul.net oppure via posta al Teatro Ygramul / via N.M. Nicolai, 14 - 00156 Roma

Data di chiusura delle iscrizioni: 1 novembre 2006

Giorni e orari: dal lunedì al venerdì dalle 15.00-20.00

Numero massimo di partecipanti: max 15

Costi: 250 € (più 3 € tessera associativa)


Roberto Mantovani si diploma presso la Scuola di Mimo Corporale “Etienne Decroux” a Parigi, e partecipa al Progetto pedagogico-teatrale “Stanislavskij” presso il - C.R.S.T. di Pontedera studiando con Etienne Decroux, Marisa Fabbri, Yves Lebreton, Augusto Boal, Rieszard Cieslak, Jerzy Sthur, Zygmund Molik, Michail M. Butkevic, Pierre Byland. Viene più volte segnalato per le sue interpretazioni al PREMIO UBU, e riceve diversi altri premi nazionali.
Oltre al proprio lavoro di attore , svolge anche l’attività di insegnante di recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “S.D’Amico” di Roma (dal 1997 nel Corso di Recitazione, dal 2002 in quello di Regia) e di trainer per attori professionisti ( per i Teatri Stabili di Düsseldorf, Saarbrücken, Amburgo , Vienna e per le compagnie Giocovita di Piacenza, Teatro dell’Argine di Bologna, Teatro Origamundi di Cagliari).

Per approfondire il tema pedagogico-teatrale ha tradotto e curato i volumi:
- “All’Attore” di M. Cechov (Casa Usher - Firenze - 1984),
- “Lezioni per attori professionisti” di M. Cechov
- “Recitare” di K. Stanislavskij e aa. (in via di pubblicazione).



Per informazioni o iscrizioni:
// 06 41 22 99 51
// 333 3289301
// info@ygramul.net

12 ottobre, 2006

Appunti di Viaggio: 12/10

RISCALDAMENTO: camminare nello spazio poggiando i piedi tallone-punta;
quando si poggia il piede destro, guardare a sinistra e salutare con la mano
destra.Viceversa per il piede sinistro. Invece del saluto stretta di mano ad
un compagno/a. Una volta incontrata la mano tirarsi reciprocamente e
guardarsi negli occhi.

IL CAPITANO della Commedia dell'Arte: prima posizione di danza, glutei
stretti, sguardo a destra e serno verso l'alto, con la mano destra si tiene
la spada (gesto mimico), il naso punta verso l'alto oppure verso il
successo. Il passo è grande ma guarda dalla parte opposto della sua
camminata.

SGUARDO: sfocare la vista fissando un punto

RILASSAMENTO: radicare in terra

"GLOSSOLALIE"
La glossolalia [ greco glosso-, "lingua", e laia-, "loquacità" ] rientra in
un discorso di esperienza psicotica di scissione, vissuta da Artaud nei suoi
deliri - anche verbali - dovuti anche ai tremendi elettrochoc cui veniva
sottoposto con regolarità. L'uso di queste acrobazie verbali testimonia lo
sforzo di Artaud di trascendere la funzione rappresentativa del linguaggio
alla ricerca di un'espressione più libera e universale, sempre nel tentativo
di colpire non solo l'intelletto degli spettatori ma tutti i sensi
contemporaneamente.


O vio profe
O vio proto
O vio loto
O thèthè


Secondo lo stesso Artaud, il senso di questo linguaggio - apparentemente
insignificante - si può cogliere solo con un ritmo improvviso che
l'ascoltatore dovrà trovare da sé. Lui stesso ci rimanda alla lettura di un
fantomatico libro su Van Gogh per cogliere l'ermeneutica segreta della sua
sintassi alternativa. Il dato interessante è che le glossolalie
corrispondono a due diverse sfere semantiche: quella del linguaggio
schizofrenico e quella dell'esperienza mistico-religiosa. Quando si vive
un'esperienza estatica, o un'esperienza psicotica, il linguaggio della
quotidianità si rivela inadeguato a comunicare tali esperienze (la parola
contro cui si scaglia Artaud è proprio la parola borghese e commerciale, una
sorta di burocratese teatrale). Sia il sacro, o la sacralità dell'atto, sia
il dolore sono continuamente evocati nel manifesto sul "teatro della
crudeltà".

Antonin Artaud, Per gli analfabeti

L'anarchia, senza ordine né legge, le leggi e i comandamenti non esistono senza il disordine della realtà, il tempo è la sola legge. Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io.
La rivolta generale degli esseri è stata un sogno che ho osservato come un albero, nel mio angolo, con l'epidermide delle mie mani, e non ero morto, né distrutto, ma nel corpo da qualche parte.
Sono una macchina che funziona benissimo e parte al primo colpo e sono gli esseri che, con la dialettica, fanno sorgere falsi problemi per comprendere esplicitamente quello che dico: che la mia testa funziona.

seguo la mia strada nell'onestà, nel contegno, l'onore, la forza, la brutalità, la crudeltà, l'amore, l'acredine, la collera, l'avarizia, la miseria, la morte, lo stupro, l'infamia, la merda, il sudore, il sangue, l'urina, il dolore.
Non sono l'intelligenza o la coscienza ad aver fatto nascere le cose ma il dolore mistero del mio utero, del mio ano, della mia enterocolite, che non è un senso, caro signor Freud, ma una massima ottenuta solo soffrendo senza accettare il dolore, senza rivendicarlo, senza imporselo, senza starselo a cercare [...]
Non c'è scienza, c'è solo il niente, e non la supereranno la loro scienza se credono. Non si può vivere con tutti questi parassiti mentali attorno. Io sono colui che ha voluto rendere inutile il segno della croce.
Il dubbio, l'incostanza, l'ignoranza, l'inconseguenza non costituiscono uno stato alterato, ma il solo stato possibile, non esiste l'essere innato che avrebbe infusa la luce, la luce si fa vivendo, ma la sua natura reale è tenebrosa, non riempie mai lo spirito di consapevolezza, ma della necessità di accatastare il suo essere, di raccoglierlo al centro delle tenebre, affermazione consistente di un essere, di una forma che con la sua misura e i suoi appetiti si affermerà, l'essere, non dio, nessun principio innato.
Io non sono mai andato a dire agli intellettuali: che cosa volete? Neppure li ho biasimati, li ho solo scandalizzati con la lingua e i colpi. L'idea che ho di me è che non so nulla e sento sempre qualcosa di diverso in merito a un'idea del dolore e dell'amore che non può non uscirne.
Non ho mai amato l'atmosfera delle case di correzione e non accetto che me la si applichi.
Lo ripeto, a guidarmi non è l'orgoglio letterario dello scrittore che vuole piazzare e veder pubblicato il suo prodotto. Sono i fatti che racconto che voglio che nessuno ignori, i gridi di dolore che lancio e che voglio siano sentiti.
No io, Antonin Artaud, no e poi ancora no, io, Antonin Artaud, non voglio scrivere se non quando non ho più niente da pensare. Come che divori il proprio ventre, da dentro.
Sotto la grammatica si nasconde il pensiero che è un obbrobrio più difficile da battere, una vergine molto più renitente, molto più difficile da superare quando lo si prende per un atto innato.
Perché il pensiero è una matrona che non è sempre esistita.
E che le parole gonfie della mia vita si gonfino nel vivere dei bla-bla dello scritto.
Io scrivo per gli analfabeti.

tratto da Antonin Artaud, Pour les analphabètes

09 ottobre, 2006

ProvaProvini



Hello,
mi impossesso momentaneamente del post per testare la mia ignoranza informatica e per informarvi di un provino che si terrà mercoledì per i boyz e giovedì per le girlz
eccovi l'annuncio :

Casting Cinecittà Mercoledì 11 e Giovedì 12 ottobre
Oggetto: Uomini… maggiorenni (mercoledì 11 ottobre) Donne… maggiorenni (giovedi 12 ottobre)
La famosa agenzia americana AAPAA (American Audiovisual Producers & Artists Agency) sta selezionando in questi giorni attori per la realizzazione della produzione AGMAS “Mary go Round” per la regia di Luigi Cozzi (aiuto regista di Dario Argento), i provini si svolgeranno presso gli stabilimenti cinematografici di Cinecittà in Roma. Il provino si terrà non su parte. E’ gradito un monologo, recitazione, canto etc…Dare conferma via email se interessati. Solo su appuntamento. Inviare foto e curriculum solo se non già fatto.
Romano Carboni Act multimedia (Accademia del Cinema e della Televisione)
Rescet Edizioni Musicali e Discografiche - Management artistico
Associazione Musicale Karismax
Info: 06.6580960 - 06.65956278 - 339.2311242

Non garantisco nulla, ma il sito da cui ho preso l'annuncio, sino ad ora non mi ha mai rifilato buche....però...mai dire mai

saluto
Vins

p.s.
dato che so che ve lo state chiedendo...l'immagine è del mitico illustratore Dave Mckean

05 ottobre, 2006

Appunti di Viaggio: Il Binomio Fantastico

Tra i concetti espressi nell'incontro di mercoledi 4 ottobre quello che emergere ed è giusto portare con sè sempre è quello di Binomio Fantastico espresso da Gianni Rodari ne "La Grammatica della Fantasia".

"La parola singola (gettata li a caso, con la sua forza evocativa di immagini, ricordi, fantasie, personaggi, avvenimenti del passato, ) agisce solo quando ne incontra una seconda che la provoca, la costringe ad uscire dai binari dell'abitudine, a scoprirsi nuove capacità di significato …. Una storia può nascere solo da un binomio fantastico."

Per essere tale "occorre una certa distanza tra le due parole, occorre che l'una sia sufficientemente estranea all'altra e il loro accostamento discretamente insolito, perché l'immaginazione sia costretta a mettersi in moto per istituire tra di loro una parentela, per costruire un insieme fantastico in cui i due elementi estranei possono convivere."

Il modo migliore per fare un binomio è pertanto quello di affidarsi al caso. L'accostamento potrà risultare in molti casi poco fecondo, ma non mancheranno sicuramente gli incontri ben riusciti.

Oltre che da due parole qualsiasi accostate in modo insolito, i poli (parole o azioni, ecc.) potrebbero essere costituiti da un soggetto e da un predicato: è il caso dell'ipotesi fantastica: "Che cosa succederebbe (ad esempio) se la Sicilia perdesse i bottoni …. "; "Se un coccodrillo bussasse alla vostra porta per chiedervi un po' di rosmarino … ."

E' permesso a tutti di agire creando, e il teatro è alla base di una creazione "fantastica". L'Assimmetria fisica e vocale, attraverso il Binomio Fantastico, permettono un pensiero e un'immaginazione nell'ascolto molto più alta.

A.S.

04 ottobre, 2006

Il Poeta

Se fare fosse facile...

Teatro Ygramul, sabato 30 settembre 2006

"Il teatro non ha categorie,
ma si occupa della vita.
Ecco l'unico punto di partenza,
e non c'è nient'altro
di veramente fondamentale:
il teatro è la vita."

Peter Brook

Il Teatro è la Vita! E va vissuto proprio vivendolo, provocando e rievocando gesti e parole, entimenti ed emozioni. Il Laboratorio Teatrale Integrato condotto da Vania Castelfranchi e Antonio Sinisi, partito nel novembre 2005 e giunto al suo quarto anno di vita aveva come obiettivo principale quello di vivere il teatro. E quale miglior spinta ai partecipanti di partire trasformando l'esperienza laboratoriale in un viaggio...

Il gruppo, composto da attori e attrici professionisti e non, ha scelto di attraversare le acque del Mediterraneo verso Est, in Croazia sulle coste di Dubrovnik.
Da novembre 2005 inizia il percorso fatto di scelte e azioni. Per affrontare le strade affollate della città dalmata non si poteva che scegliere un classico come "Il Mercante di Venezia".
La Commedia in versi e in prosa pubblicata da William Shakespeare intorno al 1600 mette in risalto l'intrecciarsi di storie basate su scelte e rinuncie, amori e abbandoni...
La drammaturgia permette di colorare i personaggi, di renderli dei commedianti dell'arte oppure assurdi quadri astratti. In piazza tutto deve essere estremo e gigante.
Il lavoro prende diverse forme e prende vita col nome de "I 4 Mercanti" prima al C.S. Intifada, a Viterbo e in seguito al Teatro Ygramul.

...è il momento di partire, ma bisogna ancora affinare lo spettacolo da presentare durante il Festival di Dubrovnik e così Lecce e Conversano (BA) sono delle tappe obbligate prima di solcare le onde. Ci siamo! Il viaggio produce molto di più della aspettative, dodici persone si trasformano, si scoprono e si reinventano, ma soprattutto migliorano giorno dopo giorno.

Ding, Dong, Bell

Sarò loquace tanto per chiaccherare...
quindi siamo sul punto di partire anzi di ripartire per un nuovo viaggio alla scoperta di un qualcosa di assurdo...

Il Laboratorio YOGURT parte dal 4 ottobre

Dopo l'esperienza al Summer Festival di Dubrovnik riparte il Laboratorio Teatrale Integrato YOGURT. Gli appuntamenti per tutte le attrici e gli attori sono:
  • i primi tre mercoledi del mese dalle 20:30 alle 23:30
  • il secondo sabato del mese 14.00 -17.00

Il percorso laboratoriale è aperto ad ogni età e ad ogni livello di preparazione attoriale, volto allo studio del Teatro Dadaista e Surrealista, verso l'opera di Borges, Jodorowski e Ionesco.

Teatro Ygramul

via N.M. Nicolai, 14 - 00156 Roma

tel. 06 41 22 99 51 - cell. 338 4673450

www.ygramul.net / info@ygramul.net